David Beckham è ufficialmente un giocatore del Milan... a tempo determinato! Ebbene sì, il contratto stipulato dal "divo" inglese con il club italiano più titolato a livello internazionale scadrà il 9 marzo 2009. Un precario di lusso oserei dire. Su questa nuova trovata pubblicitaria della società di via Turati ci sarebbero molte cose da dire, che a mio parere coinvolgono diversi aspetti: il calcio, il marketing e la pubblicità, la politica e i mass media. Sui primi due siamo evidentemente tutti d'accordo, è noto ormai che le stelle dello sport portino con sè contratti
plurimilionari e una valanga di sponsor alle loro spalle. L'ultimo aspetto appare un po' più opaco e difficile da catturare a prima vista. Bisognerebbe essere "faziosi" a vederlo? Probabilmente sì. La spettacolarizzazione della politica imposta dall'attuale Presidente del Consiglio dai tempi della sua prima "discesa in campo", per usare un gergo calcistico, alimentata dalle principali reti commerciali di proprietà del medesimo soggetto (Mediaset per intenderci), impone più di una riflessione sul pericoloso e velato conflitto d'interessi che condiziona pesantemente l'agenda setting politica dei telegiornali nazionali. Direte, ma che c'entra Beckham con tutto questo? Lui è venuto in Italia solo per giocare a pallone! Il bell'inglese accompagnato dalla spice girl Victoria in fondo è solo il "prodotto" della attuale società dei consumi, improntata sul denaro, il successo, il look modaiolo e quel divismo che ormai appartiene più alle stelle dello sport che a quelle del cinema. Su questo siamo certamente tutti d'accordo, ma gli interessi del premier toccano troppi campi che fungono da sovrastruttura alla struttura portante che è sempre la politica. Infatti l'attuale e preminente interesse di Berlusconi è la politica e la sua strategia utilizza il calcio attraverso il Milan, i mass media attraverso le offerte della tv generalista Mediaset e della tv tematica Mediaset Premium, l'editoria attraverso la Mondadori e mi fermo qui per non diventare noioso. Se qualcuno è stato attento alle attuali proposte di governo e al dibattito politico così come si è delineato troverà qualche analogia. Per esempio il tanto discusso aumento dell'Iva al 20% penalizza fortemente Sky a favore di Mediaset e permette al Biscione di guadagnare quote di mercato sul fronte delle offerte Premium, ossia a pagamento, improntate essenzialmente sul calcio. Beckham gioca a calcio, vero? Oppure i proclami del nostro premier rivolti ai cittadini italiani invitati a non frenare i consumi anche in tempi di crisi per evitare cadute recessive. Mi domando, la gente non arriva a comprare quasi i beni primari, figuriamoci se può rivolgere le proprie spese verso i beni voluttuari. Beckham e Victoria sono icone del consumo voluttuario e star che stimolano il bisogno di autorealizzazione; probabilmente loro non lo sanno e non sono tenuti a saperlo. Infine, qualcuno ha saputo che è stato approvato definitivamente il testo della legge Finanziaria 2009? Forse in pochi, visto che le attenzioni dei nostri telegiornali sono rivolte ad altri argomenti. Determinate proposte invece, tipo il presidenzialismo, la riforma della giustizia vengono inframmezzate e "perdono importanza" di fronte a Beckham, il Natale, il maltempo e i consumi degli italiani. Che dire, probabilmente la mia analisi può essere di parte e coinvolge un tipo di ragionamento "fazioso" che tanto fastidio dà al premier e alla difesa dei suoi interessi. Io la penso diversamente e non la considero un'analisi di parte, ma che rispecchia la realtà e scatta una fotografia dell'attuale panorama politico e mediatico italiano. Per concludere considero Beckham un bravo giocatore, non un campione, che può essere utile alla squadra di Ancelotti, ma non può dare quel colpo di classe in più.

Nessun commento:
Posta un commento