domenica 28 dicembre 2008

Riduci, Riutilizza, Ricicla

Siamo alla vigilia di Natale, abbiamo finito finalmente di ingozzarci di cibo, di bere e di sproloquiare, si avvicina la mezzanotte. Che bello adesso scartiamo i regali... chissà cosa mi avranno regalato quest'anno, sono proprio curioso di saperlo, non vedo l'ora... Ma scartati i regali pensiamo... guarda quell'idiota con che cosa si è presentato, mentre lui ci domanda:"Beh ti è piaciuto, sai quanto tempo ci ho speso per trovarlo!"; E noi rispondiamo con la faccia semicompiaciuta ma dentro schiumiamo di rabbia: "Ma che bello..., guarda mi mancava proprio questo, hai avuto una bella idea". Ogni anno si consuma lo stesso rito, sorriso di circostanza, qualche breve singulto, il pensiero ricorrente su come disfarsi immediatamente dello sgradito regalo ricevuto. Un'operazione non facile soprattutto se si è in famiglia e sappiamo tutti che l'ipocrita armonia parentale dura ben poco quando si tratta di regali che fanno il giro di famiglie al ritmo degli elettroni nell'acceleratore di particelle del Cern! Pensate che nella mia famiglia ogni anno l'argomento natalizio è una famosa grappa che è passata di famiglia in famiglia nemmeno fosse la fiaccola olimpica, da mio nonno a mio zio, da mio zio a mio padre, da mio padre a mio nonno...e il cerchio si è chiuso! A parte le battute, se non sapete veramente come disfarvi di regali sgraditi, in che modo e soprattutto a chi appiopparli e in quali circostanze, date un'occhiata a questo sito (http://regiftable.com). Esperti riciclatori vi introdurranno nell'arte del perfetto riciclatore e il vostro regalo apparirà come nuovo! Pensate che questi signori non si limitano a dispensare utili consigli, ma raccontano le loro storie, che votate, parteciperanno a un concorso in cui il vincitore che avrà raccontato la storia più divertente vincerà 500 dollari.Basta ricordare alcune semplici regole del gioco:il regalo deve essere integro e non usato , mantenuto nella confezione originale, non riciclate oggetti unici perchè fatti a mano,abbiate cura di studiare il vostro destinatario in modo che il regalo non rischi di finire di nuovo nelle vostre mani,ricordatevi di togliere dalla confezione eventuali biglietti di auguri, non si sa mai! E adesso datevi una mossa e incominciate a riciclare!Magari al prossimo compleanno. Per fortuna che il mio è lontano! Ah dimenticavo... fa bene anche all'ambiente, riciclate pure la carta da regalo negli appositi contenitori. Ricordate le tre parole: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale a tutti!


E così siamo arrivati a Natale e all'epilogo di quest'anno 2008. Dicembre è tempo di bilanci, di classifiche, di cose buone e meno buone, di progetti realizzati e di aspettative che tali sono rimaste. Non sono abituato ad autogiudicarmi, lo lascio fare agli altri, ma un piccolo bilancio personale lo faccio a fine anno e ovviamente lo tengo per me.
Suonerebbe banale augurare il classico " Buon Natale e felice anno nuovo" per dirlo in italiano, o per chi preferisce l'inglese " Merry Christmas and happy new year". Quello che conta è il modo in cui lo si augura, si vede se una persona ci tiene e te lo sta davvero augurando, altrimenti va bene lo stesso ma non è un augurio che proviene dal cuore.
Quello che voglio dire è soprattutto: pensiamo a chi sta peggio di noi e anche se non siamo in grado o non vogliamo realmente fare qualcosa, rivolgiamo loro almeno un pensiero.
Vorrei concludere con il pezzo della canzone di Natale più famosa e toccante: Merry Christmas (war is over) di John Lennon (riporto il testo in basso)
é questo il mio augurio più sentito di Buon natale

So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear ones
The old and the young

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

And so this is Christmas War is over
For weak and for strong If you want it
For rich and the poor ones War is over
The world is so wrong Now
And so Happy Christmas War is over
For black and for white If you want it
For yellow and red ones War is over
Let's stop all the fight Now

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

And so this is Christmas War is over
And what have we done If you want it
Another year over War is over
And a new one just begun Now
And so Happy Christmas War is over
I hope you have fun If you want it
The near and the dear one War is over
The old and the young Now

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

War is over if you want it
War is over now

domenica 21 dicembre 2008

Beckham, Berlusconi e la politica


David Beckham è ufficialmente un giocatore del Milan... a tempo determinato! Ebbene sì, il contratto stipulato dal "divo" inglese con il club italiano più titolato a livello internazionale scadrà il 9 marzo 2009. Un precario di lusso oserei dire. Su questa nuova trovata pubblicitaria della società di via Turati ci sarebbero molte cose da dire, che a mio parere coinvolgono diversi aspetti: il calcio, il marketing e la pubblicità, la politica e i mass media. Sui primi due siamo evidentemente tutti d'accordo, è noto ormai che le stelle dello sport portino con sè contratti Giustificaplurimilionari e una valanga di sponsor alle loro spalle. L'ultimo aspetto appare un po' più opaco e difficile da catturare a prima vista. Bisognerebbe essere "faziosi" a vederlo? Probabilmente sì. La spettacolarizzazione della politica imposta dall'attuale Presidente del Consiglio dai tempi della sua prima "discesa in campo", per usare un gergo calcistico, alimentata dalle principali reti commerciali di proprietà del medesimo soggetto (Mediaset per intenderci), impone più di una riflessione sul pericoloso e velato conflitto d'interessi che condiziona pesantemente l'agenda setting politica dei telegiornali nazionali. Direte, ma che c'entra Beckham con tutto questo? Lui è venuto in Italia solo per giocare a pallone! Il bell'inglese accompagnato dalla spice girl Victoria in fondo è solo il "prodotto" della attuale società dei consumi, improntata sul denaro, il successo, il look modaiolo e quel divismo che ormai appartiene più alle stelle dello sport che a quelle del cinema. Su questo siamo certamente tutti d'accordo, ma gli interessi del premier toccano troppi campi che fungono da sovrastruttura alla struttura portante che è sempre la politica. Infatti l'attuale e preminente interesse di Berlusconi è la politica e la sua strategia utilizza il calcio attraverso il Milan, i mass media attraverso le offerte della tv generalista Mediaset e della tv tematica Mediaset Premium, l'editoria attraverso la Mondadori e mi fermo qui per non diventare noioso. Se qualcuno è stato attento alle attuali proposte di governo e al dibattito politico così come si è delineato troverà qualche analogia. Per esempio il tanto discusso aumento dell'Iva al 20% penalizza fortemente Sky a favore di Mediaset e permette al Biscione di guadagnare quote di mercato sul fronte delle offerte Premium, ossia a pagamento, improntate essenzialmente sul calcio. Beckham gioca a calcio, vero? Oppure i proclami del nostro premier rivolti ai cittadini italiani invitati a non frenare i consumi anche in tempi di crisi per evitare cadute recessive. Mi domando, la gente non arriva a comprare quasi i beni primari, figuriamoci se può rivolgere le proprie spese verso i beni voluttuari. Beckham e Victoria sono icone del consumo voluttuario e star che stimolano il bisogno di autorealizzazione; probabilmente loro non lo sanno e non sono tenuti a saperlo. Infine, qualcuno ha saputo che è stato approvato definitivamente il testo della legge Finanziaria 2009? Forse in pochi, visto che le attenzioni dei nostri telegiornali sono rivolte ad altri argomenti. Determinate proposte invece, tipo il presidenzialismo, la riforma della giustizia vengono inframmezzate e "perdono importanza" di fronte a Beckham, il Natale, il maltempo e i consumi degli italiani. Che dire, probabilmente la mia analisi può essere di parte e coinvolge un tipo di ragionamento "fazioso" che tanto fastidio dà al premier e alla difesa dei suoi interessi. Io la penso diversamente e non la considero un'analisi di parte, ma che rispecchia la realtà e scatta una fotografia dell'attuale panorama politico e mediatico italiano. Per concludere considero Beckham un bravo giocatore, non un campione, che può essere utile alla squadra di Ancelotti, ma non può dare quel colpo di classe in più.

martedì 16 dicembre 2008

Google Zeitgeist: le parole più cercate nel 2008

Quali sono state le parole più cercate nel 2008 nel più popolare motore di ricerca? Quali hanno avuto il maggior incremento rispetto al 2007? Ce lo dice Google Zeitgeist (traduzione "lo spirito del tempo"). Ogni anno viene stilata una classifica che coinvolge più di trenta paesi, fra cui l'Italia, che intende scattare una fotografia sugli eventi internazionali, l'attualità, gli interessi personali e i fenomeni del web dal punto di vista delle ricerche sul motore di Google. Solitamente si dice che se non si è presenti nella ricerca di Google non si è presenti nel mondo. Una affermazione un po' azzardata, ma che rispecchia l'importanza e l'andamento stesso delle ricerche degli utenti rispetto ai fenomeni della vita quotidiana. Non è un caso se, a livello globale, nel 2008 i termini che hanno registrato un incremento maggiore sono in ordine "Sarah Palin" (candidata vicepresidente degli Usa al fianco del candidato Mc Cain), "Beijing 2008"e "Facebook login." Politica americana, sport con le Olimpiadi di Pechino tenutesi in estate e Internet con la tumultuosa ascesa dell'ormai più popolare social network del mondo. Guardando ai fatti di casa nostra, fra le ricerche in ascesa vi è la conferma rispettivamente al primo e al secondo posto di pechino 2008 e facebook, gli italiani poi sono molto sensibili ai fatti economici e la ricerca di termini come "lavoro", "casa," "mutui "e "finanziaria 2008" ne confermano i timori e le preoccupazioni. Le parole "Youtube" e "iphone," insieme al grande incremento della parola "facebook" confermano l'interesse per la tecnologia e il fenomeno del social networking. Ma lo "spirito del tempo" si sostanzia nella ricerca di termini legati alla scena mediatica (Saviano) e alla tv in particolare (Uomini e donne, il programma rivolto ai giovani di Maria De Filippi), agli interessi personali (mutui) e alla stretta attualità dei temi legati al tema della scuola (istruzione), con la discussa riforma Gelmini, alla situazione economica personale (lavoro, casa) e alle proposte legate a iniziative di carattere pubblico (Ecopass, Finanziaria 2008). Insomma le abitudini di ricerca degli italiani sono trainati dai temi imposti dall'agenda setting, dal trend tecnologico che caratterizza il web 2.0, dai consumi culturali in termini di gusti musicali consolidati ( Vasco, ligabue, Madonna sono le parole più ricercate) dai rigidi palinsesti televisivi rivolti al mercato di massa (Forum, Amici, Uomini e donne, grande fratello i termini più ricercati) e da un attento sguardo alle possibilità di evoluzione sociale, sia nei consumi che nelle abitudini giustificato dalla maggior ricerca delle parole "rottamazione" e "incentivi".

domenica 7 dicembre 2008

We're sorry, the video is no longer available!

Ci dispiace, il video non è più disponibile! é questa la frase che fa arrabbiare i milioni di utenti di Youtube, la più popolare piattaforma di videosharing, acquisita due anni fa da Google per 1,65 miliardi di dollari. Sempre più spesso infatti gli amministratori del sito si trovano ad eliminare e censurare video resi dapprima disponibili agli utenti. Anche io ne sono stato vittima (vd.post precedente). Chiariamo un concetto, è un'operazione che viene fatta quotidianamente e giustamente dagli amministratori perchè la mole di contenuti pubblicati su Youtube è immensa e di qualsiasi tipo. Quest'ultima mossa però lascia un po' perplessi, seppur a prima vista potrebbe trovare d'accordo chiunque. Contenuti che inneggiano alla sessualità e videoclip che stimolino sessualmente il pubblico saranno messi immediatamente al bando. Ma quali sono esattamente questi contenuti? La semplice presenza di un letto, una posa un po' osè, un vestito trasparente e altre cose di questo tipo. E non solo, sono sgradite immagini violente, video con parole blasfeme o che possano turbare l'opinione pubblica. Insomma una vera e propria svolta moralista. Pensandoci un attimo, allora non vedremo sicuramente gran parte degli spezzoni della nostra tv, infarcita di "volgarità" dalla mattina alla sera (in fondo non ci perderemmo niente). E che dire invece dei reportage di guerra, dei filmati fatti dai videoreporter, oppure dei video amatoriali che hanno dato l'input a indagini della magistratura? Materiale messo al bando. Poi accendi la tv e ti ritrovi assassini, morti e mutilati da tutte le parti. Le contraddizioni non mancano e invitano a fare una serie di riflessioni. Come mai Youtube, regno dell'anarchia per eccellenza, continua a porre tutti questi paletti agli utenti? Quale sarà il futuro dei contenuti generati dagli utenti? La libertà di pubblicare contenuti dovrà scontrarsi con politiche editoriali "politically correct"? Cosa vuole fare veramente Google attraverso Youtube? Alla fine come cambierà il rapporto fra Youtube, gli utenti e le aziende? Le risposte possono esssere tre. La prima: da sempre l'obiettivo di Google, e in fondo quello che ha fatto la fortuna della cosiddetta economia della ricerca, è presentare all'utente ciò che è rilevante per lui in quel momento. Perciò via i contenuti sgradevoli non rilevanti. La seconda: il braccio di ferro fra Google e le media company; queste impongono la rimozione di determinati contenuti protetti dal copyright intentando continue cause giudiziarie al colosso di Mountain View. La terza: la crisi finanziaria internazionale ha colpito anche Google, perciò è necessario cambiare le politiche editoriali di Youtube. é noto infatti che l'investimento di 1,65 miliardi di dollari non stia rendendo per come ci si aspettava. Le aziende hanno paura a posizionare il proprio marchio vicino a contenuti che possono ledere la loro immagine e la reputazione. Tutto ciò si traduce in termini economici in minori introiti per Google, desiderosa adesso e più che mai a fare profitti a causa di una crisi che non ha risparmiato nessuno. Sarà la svolta per un cambio d'immagine anche di Youtube? Gli utenti saranno messi in ginocchio dalle prediche googoliane? Vedremo.

martedì 2 dicembre 2008

Rettifica post precedente

Mi fa notare il mio amico Aldo che il video del post scritto precedentemente non è più disponibile per intero. Incredibile! Sicuramente qualcuno se la sarà presa, oppure, e questa mi sembra l'ipotesi più plausibile, si sarà abbattuta la solita scure del copyright. La Fox infatti detiene i diritti sul video e (giustamente?), può stabilirne il suo utilizzo. Come diceva un vecchio conduttore televisivo, la domanda sorge spontanea: all'epoca di Internet e della cultura del remix è ancora possibile parlare di copyright? Le aziende, e mi riferisco in particolare alle media company, non farebbero meglio ad aprirsi al mercato, magari stringendo accordi fra di loro basati sul meccanismo della spartizione dei profitti (revenue sharing)? Vi lascio con questi interrogativi e con la promessa di approfondire l'argomento in un post successivo.
Link al video ora disponibile in rete (dimezzato):

http://www.youtube.com/watch?v=7L2fsubA2-c&feature=related

lunedì 1 dicembre 2008

I Simpson in un Apple Store!

Geniale parodia della famiglia Simpson dell'esperienza del consumatore in un Apple Store. La disposizione dei prodotti, il contatto con il personale addetto al customer care, l'iPod non funzionante, l'iconografia di Steve Jobs, nel video chiamato Steve Mobs, in un classico keynote, il martello del famoso spot "1984". Tutto condensato in chiave comica, mai banale, come è nello stile di Matt Groening. Anche questa volta i Simpson si fanno beffa della società americana e dei suoi modelli. Apple rappresenta un modello di consumo e di esperienza del consumatore unico e irripetibile. Questa volta caduto nelle grinfie della parodia. Buona risata a tutti.

 
Creative Commons License
http://www.scrivilibero.blogspot.com by Marco Vitarelli is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.