Allora dove eravamo rimasti? Effettivamente è da un po' che non butto giù due righe e sinceramente mi ero quasi dimenticato di avere aperto tempo fa un blog. In questo periodo di silenzio sono avvenute tante cose, ma ormai sono passate e chi se ne frega più! Piuttosto voglio riallacciarmi al mio ultimo post e commentare le vicende relative alle elezioni amministrative che hanno coinvolto una buona parte della popolazione italiana. Come al solito la scarsità di contenuti e l'assenza di proposte concrete sia a destra che a sinistra hanno contraddistinto questa campagna elettorale. Qualcuno ha deciso addirittura di bloccare il chiacchiericcio televisivo dei talk shows poichè in questo modo gli faceva più comodo. Onestamente non mi va di soffermarmi più di tanto su vicende alle quali purtroppo siamo fin troppo abituati e stanchi. Mi fanno impressione invece i commenti del risultato elettorale da parte dei soliti e ben noti politici da salotto televisivo. La mia curiosità mi ha spinto addirittura a seguire quasi tutta la puntata di "Porta a porta", con un Bruno Vespa in gran spolvero dopo un mese di esilio forzato. Quello che colpisce è che tutti hanno vinto e nessuno ha perso. La Lega effettivamente ha stravinto nel nord e raddoppiato i suoi consensi alla faccia dell'alleato più forte, il Pdl, il quale evidentemente risente delle contraddizioni interne degli esponenti del suo partito, nonostante l'opera predicatoria ed evangelica del Presidente del Consiglio. La sinistra nel suo complesso ha perso quattro regioni molto importanti, Lazio, Piemonte, Calabria e Campania. Nonostante questo, gli esponenti del PD si ostinano a cantare vittoria (7 regioni conquistate contro 6) e non si rende conto che se proseguono in questa maniera alle prossime elezioni politiche incasseranno una nuova batosta. L'alleato Di Pietro con l'Idv d'altronde riconosce onestamente la vitoria del centro-destra, sponda Lega, e incassa un buon risultato rafforzando la propria posizione all'interno della coalizione. L'Udc come al solito fa da ago della bilancia e a secondo delle convenienze porta avanti una politica dell'opportunismo proclamandosi l'alternativa al bipolarismo, ma effettivamente recita un ruolo da gregario dei due partiti maggiori. La vera novità secondo il mio punto di vista è l'ottimo consenso avuto in alcune regioni del nord Italia, come Piemonte ed Emilia Romagna, del Movimento a 5 stelle lanciato da Beppe Grillo. Se pensiamo che l'informazione tradizionale propinata dai mass media come la televisione, la carta stampata, la radio, non ha dato alcuna importanza a questo movimento, il risultato è effettivamente straordinario. Ma se proviamo a pensare all'utilizzo in chiave strategica delle nuove forme di comunicazione alternative ai mass media, come Internet e il passaparola sulla rete, riusciremo a capire di che fenomeno stiamo parlando. La nuova frontiera della comunicazione politica parte dalla rete con le proposte della gente formalizzate in un vero e proprio Programma e si diffonde come un virus nei blog, nei social network, nei luoghi virtuali concretizzandosi negli incontri reali in alcune piazze d'Italia. La vera partecipazione politica consente effettivamente ai cittadini di sentirsi parte attiva nella risoluzione dei problemi quotidiani, sostenendo effettivamente i candidati portavoce delle istanze di rinnovamento del popolo. Lentamente sta nascendo una nuova idea di politica, scevra dalle logiche verticistiche dei partiti, logorati dalle lotte intestine per accaparrarsi il potere e l'occupazione delle comode poltrone istituzionali. Adesso l' ulteriore passo da compiere è quello di cercare di allargare questo Movimento in tutta Italia per arrivare magari alle prossime elezioni politiche con una vera proposta di rinnovamento dal basso, realmente democratica, alternativa al regime partitocratico italiano.
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