venerdì 2 aprile 2010

Poker online: un fenomeno di massa

Facciamo un passo indietro. Ritorniamo al 2 settembre del 2008. Per molti sicuramente un giorno come gli altri, per altri non è stato così. Oramai ne è passato di tempo, ma adesso questo termine è proprio sulla bocca di tutti. Mi riferisco evidentemente alla parola POKER. Ebbene sì, proprio in quella data si è giocato sulla piattaforma online di Gioco Digitale il primo torneo di poker online con vincita in denaro. Ma come è possibile tutto ciò? Giocare a poker con i propri soldi per giunta senza commettere alcun illecito! La risposta è semplice, lo Stato italiano tramite AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) ha deciso di legalizzare il segmento dei giochi di abilità a distanza con vincita in denaro (skill games), concedendo tramite l'istituto giuridico della concessione l'organizzazione e la gestione del gioco online agli operatori assegnatari di tali concessioni. Di conseguenza il gioco del poker, rientrante in tale segmento, ha trainato la raccolta su livelli dapprima impensabili dallo Stato stesso e dai concessionari. Ogni giorno vengono giocati in media 9 milioni di euro nelle varie poker room con dominio ".it", per una raccolta che nel mese di aprile ha sfiorato i 280 milioni. Pensate che a fine anno si stima una raccolta totale del mercato del poker online vicina ai 5 miliardi, grazie anche alla prossima introduzione della formula di gioco cash accanto a quella attuale a torneo. Per fare un paragone il Gioco del Lotto, il quale ha una storia plurisecolare, raccoglie annualmente circa 6 miliardi rivolgendosi praticamente a gran parte della popolazione italiana. Il poker invece si rivolge a un pubblico ben identificato essenzialmente maschile, ma sta trovando lentamente anche nel pubblico femminile un buon bacino di utenza. Questi numeri danno corpo alla tesi che oggi ci troviamo di fronte a un vero e proprio fenomeno inarrestabile, di massa. Un mercato non ancora giunto a maturità e dalle grandi prospettive di crescita attira costantemente l'ingresso di nuovi operatori soprattutto stranieri e dai grandi mezzi economici. Basti citare i giganti internazionali Pokerstars e Partypoker, il circuito Gioco Digitale-Bwin con la piattaforma GDPoker, il network Microgame che raccoglie circa 100 skin sulla propria piattaforma, gli operatori italiani più importanti Lottomatica (Poker Club), Snai, Sisal ai quali vanno aggiunti un centinaio di altri operatori minori riuniti in vari circuiti sulla stessa piattaforma tecnologica. Questo fenomeno inoltre viene ulteriormente alimentato dall'interesse delle televisioni, dei giornali, delle riviste specializzate e da pubblicazioni scientifiche a livello universitario che ne mettono in evidenza i contorni già delineati. In questo modo entra pienamente nella cultura popolare e nelle discussioni della gente dai forum su Internet fino alla socialità quotidiana. Senza dubbio il connubio media-intrattenimento trova terreno fertile nella programmazione televisiva e nella nascita di specifici format come Poker1Mania in onda su Italia1 in seconda serata e il lancio di un canale tematico trasmesso su digitale terrestre e satellitare come POKERitalia24. Allo stesso tempo la creazione di eventi ad hoc dal vivo e la prospettiva di poter giocare un grande torneo nei prestigiosi Casinò italiani qualificandosi su Internet, rendono il poker un gioco "democratico". Aggiungiamoci la mondanità delle feste con i vip, la possibilità di sfidare al tavolo verde i campioni di calcio e dello spettacolo e il gioco è fatto. In conclusione ci troviamo di fronte un fenomeno inaspettato ma a mio giudizio abbastanza atteso. L'Italia infatti, come recita l'iscrizione a grandi lettere del Palazzo della Civiltà del Lavoro ubicato al quartiere Eur di Roma, oltre ad essere "un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori", è soprattutto un popolo "di GIOCATORI"!

martedì 30 marzo 2010

Abbiamo tutti vinto!

Allora dove eravamo rimasti? Effettivamente è da un po' che non butto giù due righe e sinceramente mi ero quasi dimenticato di avere aperto tempo fa un blog. In questo periodo di silenzio sono avvenute tante cose, ma ormai sono passate e chi se ne frega più! Piuttosto voglio riallacciarmi al mio ultimo post e commentare le vicende relative alle elezioni amministrative che hanno coinvolto una buona parte della popolazione italiana. Come al solito la scarsità di contenuti e l'assenza di proposte concrete sia a destra che a sinistra hanno contraddistinto questa campagna elettorale. Qualcuno ha deciso addirittura di bloccare il chiacchiericcio televisivo dei talk shows poichè in questo modo gli faceva più comodo. Onestamente non mi va di soffermarmi più di tanto su vicende alle quali purtroppo siamo fin troppo abituati e stanchi. Mi fanno impressione invece i commenti del risultato elettorale da parte dei soliti e ben noti politici da salotto televisivo. La mia curiosità mi ha spinto addirittura a seguire quasi tutta la puntata di "Porta a porta", con un Bruno Vespa in gran spolvero dopo un mese di esilio forzato. Quello che colpisce è che tutti hanno vinto e nessuno ha perso. La Lega effettivamente ha stravinto nel nord e raddoppiato i suoi consensi alla faccia dell'alleato più forte, il Pdl, il quale evidentemente risente delle contraddizioni interne degli esponenti del suo partito, nonostante l'opera predicatoria ed evangelica del Presidente del Consiglio. La sinistra nel suo complesso ha perso quattro regioni molto importanti, Lazio, Piemonte, Calabria e Campania. Nonostante questo, gli esponenti del PD si ostinano a cantare vittoria (7 regioni conquistate contro 6) e non si rende conto che se proseguono in questa maniera alle prossime elezioni politiche incasseranno una nuova batosta. L'alleato Di Pietro con l'Idv d'altronde riconosce onestamente la vitoria del centro-destra, sponda Lega, e incassa un buon risultato rafforzando la propria posizione all'interno della coalizione. L'Udc come al solito fa da ago della bilancia e a secondo delle convenienze porta avanti una politica dell'opportunismo proclamandosi l'alternativa al bipolarismo, ma effettivamente recita un ruolo da gregario dei due partiti maggiori. La vera novità secondo il mio punto di vista è l'ottimo consenso avuto in alcune regioni del nord Italia, come Piemonte ed Emilia Romagna, del Movimento a 5 stelle lanciato da Beppe Grillo. Se pensiamo che l'informazione tradizionale propinata dai mass media come la televisione, la carta stampata, la radio, non ha dato alcuna importanza a questo movimento, il risultato è effettivamente straordinario. Ma se proviamo a pensare all'utilizzo in chiave strategica delle nuove forme di comunicazione alternative ai mass media, come Internet e il passaparola sulla rete, riusciremo a capire di che fenomeno stiamo parlando. La nuova frontiera della comunicazione politica parte dalla rete con le proposte della gente formalizzate in un vero e proprio Programma e si diffonde come un virus nei blog, nei social network, nei luoghi virtuali concretizzandosi negli incontri reali in alcune piazze d'Italia. La vera partecipazione politica consente effettivamente ai cittadini di sentirsi parte attiva nella risoluzione dei problemi quotidiani, sostenendo effettivamente i candidati portavoce delle istanze di rinnovamento del popolo. Lentamente sta nascendo una nuova idea di politica, scevra dalle logiche verticistiche dei partiti, logorati dalle lotte intestine per accaparrarsi il potere e l'occupazione delle comode poltrone istituzionali. Adesso l' ulteriore passo da compiere è quello di cercare di allargare questo Movimento in tutta Italia per arrivare magari alle prossime elezioni politiche con una vera proposta di rinnovamento dal basso, realmente democratica, alternativa al regime partitocratico italiano.
 
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